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14/12/2012
Novità
Chiesa di Orsanmichele - FIRENZE
STATUARIA - San Luca
Il tabernacolo dei Giudici e dei Notai, venne disegnato da Niccolò Lamberti (Niccolò di Pietro Lamberti 1370-1425) tra il 1403-1406 che in quegli anni aveva realizzato anche la statua dell'Evangelista Luca ora conservata al museo del Bargello a Firenze. Il San Luca, posto sullo stipite destro del fronte dell'Orsanmichele reca una firma più importante. Infatti l'opera è attribuita al disegno e alla realizzazione della bottega del Gianbologna (Jean de Boulogne 1529-1608). Inizialmente la commissione era ricaduta al meno conosciuto Stoldo Lorenzi (1534-1582), già apprezzato ideatore e realizzatore del gruppo del Nettuno al Giardino di Boboli, che però morì nel 1582. La realizzazione in marmo però non venne mai eseguita. Il grande sculture fiammingo conosciuto come Giambologna nel 1583 al fine di coordinare la statuaria del fronte di Orsanmichele che dà su Via dei Calzaiuoli e non rompere quindi la unità dei materiali, realizzò il San Luca in bronzo. La statua è firmata e datata IOA BOL BELG MDCII, contraddicendo la data del 1583 del l'incarico ufficiale dato all'artista, che avendo sostituito il Lorenzi volle mantenere la data originaria cancellandone visibilmente la memoria. Malgrado l'apprezzamento ottenuto dal Bernini, L'opera non ha goduto di molta fortuna critica dei tempi. Il richiamo al David di Michelangelo per la postura del braccio sinistro appoggiato sulla spalla e l'impianto in perfetto stile manierista hanno comportato giudizi poco positivi. Si è ritenuto infatti che il Gianbologna non avesse speso molto in creatività, nonostante la novità compositiva del Vangelo aperto tenuto con la mano sinistra e nascosto alla lettura del passante e la torsione del volto che incute rispetto a chi lo guarda. Il bue alato scolpito al centro del basamento del tabernacolo certifica l'identificazione del personaggio. Il presunto spunto michelangiolesco che è valso molta critica negativa all'opera deve essere letto come omaggio al grande scultore fiorentino e alla città di Firenze da parte di un affermato scultore non fiorentino.